Posted Workers: Guida Movimentazione del personale

Grazie alla globalizzazione e al decentramento produttivo delle imprese è stato possibile assistere ad uno nuovo modello imprenditoriale, caratterizzato non più da strutture centralizzate all’interno delle quali avvenivano tutti i processi produttivi con manodopera propria dell’azienda, ma piuttosto, soprattutto per le grandi realtà, ci si è indirizzati verso un’idea d’ impresa più aperta nei confronti del mercato, capace di riconoscere competenze esterne altrui, fondamentali non solo alla produzione ma anche alla successiva realizzazione dei prodotti e servizi. È proprio per questo motivo che negli anni si è ritenuto necessario sviluppare metodi e norme che regolassero in maniera concreta le attività e che permettessero l’effettiva realizzazione di questi procedimenti. Per le imprese è stato quindi importante riconoscere diritti ed obblighi in capo alle parti coinvolte, non solo per garantire il pieno svolgimento delle operazioni, realizzando in questo modo il proprio tornaconto economico personale, ma anche per evitare sanzioni e conseguenze di carattere legale e cercare di favorire un buon coordinamento tra i diversi paesi.

Nell’attuale fase di apertura dei mercati a livello internazionale, infatti, sono sempre più numerose le imprese che si avvalgono della possibilità di spostare i propri dipendenti all’estero sia presso propri filiali o branch o presso società terze, nel mondo.

In questa prospettiva, la mobilità dei collaboratori sul territorio rappresenta un tassello importante e delicato, in particolare con riferimento alla sua dimensione internazionale.

Il fenomeno della mobilità extranazionale dei lavoratori, profondamente cambiato nel corso degli anni, ha sviluppato processi di integrazione tra i popoli, influendo tra l’altro sul bisogno di tutela e sul livello di protezione sociale.

In considerazione di ciò si sono resi necessari interventi coordinati degli organismi pubblici che favoriscano tale processo di integrazione nonché la tutela dei diritti dei lavoratori migranti.

Nelle successive pagine verranno esaminate le diverse modalità di invio che è possibile utilizzare a tali scopi anche in un’ottica di pianificazione da parte del­l’impresa che, prima di attuare la modalità di invio, dovrà sceglierla e saperla correttamente valutare al fine di evitare eventuali spiacevoli conseguenze di natura civilistica, previdenziale e fiscale.

Verranno inoltre analizzate le modifiche introdotte dalla Direttiva 957/2018 che incide sulla precedente 97/71 in tema di movimentazione dei lavoratori nonché si farà un breve cenno in relazione alla Direttiva 2014/67 che pur non incidendo sulla materia di applicazione delle citate Direttive è funzionale al controllo di applicazione delle stesse.

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